Video bloggers: chi sono, cosa fanno, perchè hanno successo

video bloggers, meglio conosciuti come “vloggers”, stanno letteralmente spopolando in rete grazie ai loro filmati nei quali dispensano consigli su diversi temi: moda, bellezza, cibo, stile di vita, shopping online. Molto spesso vloggers è sinonimo di “youtubers”, perché generalmente essi prediligono la piattaforma di YouTube per diffondere e condividere i video, ma quasi sempre sono molto seguiti anche sui principali social networks come Facebook e Twitter.

Il successo di questa nuova generazione di bloggers è legato fondamentalmente al fatto che si rivolgono ad un pubblico piuttosto giovane, il quale non ha tempo e soprattutto voglia di leggere, preferisce guardare un video piuttosto che leggere un articolo. Il video, quindi, risulta essere un mezzo molto più potente delle foto e delle parole, perché più diretto e immediato. Inoltre, se il suo contenuto è accattivante e coinvolgente, avrà sicuramente più chance, rispetto ad un articolo, di essere condiviso in rete e di diventare virale.

In questo modo, producendo e condividendo sul web informazioni su un determinato tema, i vloggers costruiscono la propria reputazione fino a diventare dei social influencer, degli opinion leader che godono di affidabilità e credibilità su un argomento specifico. E alcuni di loro, grazie a fortuna, tempismo e doti personali, diventano delle vere e proprie “webstar”, ammirate e seguite da migliaia di persone.

ZOELLA: UN CASO MEDIATICO

Questo è il caso di Zoe Elizabeth Sugg, 24 anni, inglese, una fashion e beauty blogger, che si fa chiamare Zoella. E’ diventata famosa tra gli adolescenti postando video dalla sua camera da letto, nei quali racconta la sua vita quotidiana e condivide la propria opinione su svariati argomenti: mostra gli acquisti fatti durante i saldi, spiega come fare una maschera al viso oppure la piega ai capelli, parla di amore, amicizia e studio con la sua amica Louise.
La giovane vlogger è diventata un vero e proprio caso mediatico. Nel suo canale YouTube vanta oggi ben 6 milioni di fan. Secondo Financial Time “il suo appeal è incredibile”. La BBC Radio ha voluto premiarla come Best British Vlogger. Eppure Zoella non sa spiegare le ragioni del suo successo. Per lei tutto è cominciato per scherzo, non pensava affatto che questo passatempo potesse diventare un lavoro.
Negli Stati Uniti, in Inghilterra e Francia il fenomeno è esploso prima, ma oggi l’Italia è il terzo mercato in Europa e può vantare ormai le sue star. Per citarne alcune: Clio Zammatteo, di Belluno, 31 anni, sul suo canale ClioMakeUp, dove spiega come applicare fard e mascara, ha 717.928 iscritti; oppure Marzia Bisognin, di Vicenza, 22 anni, su CutiePieMarzia, dove parla dei suoi hobby girando video DIY – fai da te, ha 4.380.871 followers.

Blog CutiePieMarzia Vlogger YoutuberVLOGGERS: PERCHÉ IL LORO É UN LAVORO

Il fenomeno dei vloggers è nato nel 2006, quando Google compra YouTube e comincia ad andare in cerca di nomi, di potenziali star di internet. Ma si è diffuso un anno dopo, con l’introduzione del programma di partnership, ovvero la possibilità per i youtubers più seguiti di inserire spot pubblicitari nei loro video e quindi di iniziare a guadagnare. Oltre a questa si è affermata poi una forma di pubblicità più indiretta, per non dire occulta: mostrare un prodotto in video, testarlo e recensirlo.

Molti vloggers iniziano per gioco, parlando di sé, di ciò che più li appassiona, finché, quello che nasce come un hobby, si trasforma in una fonte di guadagno. Un vlogger di alto profilo, che ha fino a 26 milioni di followers e più di 11.000 visualizzazioni sui suoi post, arriva a guadagnare oltre 25.000 euro al mese. Gli inserzionisti infatti sono disposti a pagare migliaia di euro per un banner pubblicitario sulla pagina di un vlogger con milioni di fan oppure per un prodotto specifico menzionato in un video.

Youtube Web Stars Vloggers

Oggi la blogosfera è popolata da tanti vloggers, più o meno famosi, ognuno specializzato in un’area specifica. Intorno a loro è nato un business in continua crescita e con esso le prime agenzie, i “multi channel network”, che cercano talenti sul web, quelli con un vasto seguito, con l’intento di spendere la celebrità acquisita e di replicare il successo anche al di fuori dei confini della rete, in radio, nel cinema, in televisione, nell’editoria. Tutto ciò che serve all’inizio, oltre a una videocamera e a una connessione internet, è aver qualcosa da dire, qualcosa di interessante da raccontare e non ultimo saper parlare lo stesso linguaggio degli utenti.

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