I video blogger, meglio conosciuti oggi come content creator, sono tra i protagonisti indiscussi del panorama digitale. Hanno iniziato a farsi notare grazie ai loro video su YouTube, offrendo consigli su moda, bellezza, lifestyle, food e shopping online. Oggi, il loro successo si estende su diverse piattaforme come Instagram, TikTok, Twitch e YouTube, dove intrattengono e influenzano milioni di utenti ogni giorno.
Il segreto del loro successo? Parlano un linguaggio diretto, immediato e autentico, in grado di coinvolgere soprattutto le nuove generazioni, che preferiscono il formato video rispetto alla lettura di lunghi articoli. Il video si conferma quindi come uno strumento potente, capace di generare emozioni e condivisioni virali molto più rapidamente rispetto ad altri media.
Con il tempo, i creator hanno costruito vere e proprie community fedeli, guadagnandosi lo status di influencer e opinion leader su temi specifici. Alcuni sono diventati vere e proprie webstar, in grado di collaborare con brand internazionali, lanciare linee di prodotti e persino approdare in televisione o nel mondo dell’editoria.
ZOELLA: UN CASO MEDIATICO (E I NUOVI VOLTI DELLA MODA E DEL BEAUTY)
Questo è stato il caso di Zoe Elizabeth Sugg, inglese, nota come Zoella, una fashion e beauty blogger che ha ottenuto enorme popolarità tra gli adolescenti postando video dalla sua camera da letto, nei quali raccontava la sua vita quotidiana e condivideva opinioni su svariati argomenti: mostrava gli acquisti fatti durante i saldi, spiegava come fare una maschera al viso o la piega ai capelli, parlava di amore, amicizia e studio con la sua amica Louise.
La giovane video blogger è diventata un vero e proprio caso mediatico. Sul suo canale YouTube ha superato gli 11 milioni di iscritti. Secondo il Financial Times, “il suo appeal è incredibile”. La BBC Radio l’ha premiata come Best British Vlogger. Eppure Zoella stessa ha sempre dichiarato di non saper spiegare esattamente le ragioni del suo successo: tutto è cominciato per gioco, senza pensare che quel passatempo potesse diventare un lavoro.
Negli Stati Uniti, in Inghilterra e in Francia il fenomeno è esploso prima, ma oggi anche l’Italia è tra i paesi più attivi in Europa, con una scena digitale sempre più variegata. Tra i nomi più noti spicca Clio Zammatteo, di Belluno, che con il canale ClioMakeUp ha rivoluzionato il modo di parlare di cosmetica online, fino a diventare un’imprenditrice con un proprio marchio beauty.
Tra le nuove generazioni spiccano creator come Michela Coppa e Giulia De Lellis, che spaziano tra beauty, moda e lifestyle, o come Mariasole Pollio, che unisce contenuti di moda a uno stile personale molto apprezzato dai giovanissimi. Su TikTok, creator come Marta Losito, Caterina Fracassi e Beatrice Valli sono diventate influencer seguitissime anche nel mondo della bellezza e dello stile.
A livello internazionale, spiccano oggi nomi come NikkieTutorials (Paesi Bassi), diventata celebre per le sue trasformazioni beauty e la sua spontaneità; James Charles (USA), uno dei volti più influenti del make-up su YouTube e TikTok; e Emma Chamberlain, icona di stile Gen Z che ha collaborato con brand di alta moda come Louis Vuitton e Cartier, portando lo stile da vlogger nel mondo del lusso.
Tutti questi creator hanno saputo evolversi con le piattaforme, passando da YouTube a Instagram e TikTok, e adattando il proprio linguaggio alle nuove generazioni.
VIDEO BLOGGER: PERCHÉ IL LORO É UN LAVORO
Il fenomeno dei video blogger è nato nel 2006, quando Google acquista YouTube e comincia a cercare nomi, potenziali star del web. Ma si diffonde realmente nel 2007, con l’introduzione del programma di partnership, che consente ai creator più seguiti di inserire spot pubblicitari nei video e iniziare a guadagnare. A questa modalità si è affiancata nel tempo una forma di pubblicità più indiretta — a tratti anche occulta — che consiste nel mostrare un prodotto, testarlo e recensirlo, generando così valore attraverso la fiducia degli utenti.
Molti vloggers iniziano per gioco, parlando di sé, di ciò che li appassiona, finché l’hobby si trasforma in una professione a tutti gli effetti. Un vlogger di alto profilo, con decine di milioni di follower e milioni di visualizzazioni, può arrivare a guadagnare anche oltre 50.000 euro al mese. Gli inserzionisti, infatti, sono disposti a pagare cifre molto alte per un’integrazione di prodotto o una collaborazione con un influencer dalla community attiva e fedele.
Oggi la creator economy è abitata da un numero crescente di vloggers e content creator, ognuno specializzato in un’area: moda, make-up, viaggi, lifestyle, gaming, tecnologia. Intorno a loro si è sviluppato un vero e proprio ecosistema: brand, agenzie, piattaforme, consulenti, talent manager. In particolare, i “multi channel network” e le agenzie di influencer marketing selezionano i talenti più promettenti con l’obiettivo di farli crescere e portare la loro popolarità anche al di fuori del web — in TV, nel cinema, nell’editoria, nella moda e nella pubblicità tradizionale.
Tutto ciò che serve all’inizio, oltre a una videocamera e a una connessione internet, è avere qualcosa da dire, qualcosa di autentico e interessante da raccontare. Ma soprattutto, bisogna saper parlare lo stesso linguaggio degli utenti: immediato, spontaneo, riconoscibile.